Campagna IO NON RISCHIO 2015

Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo.

L’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Ed è qui che si è accesa la lampadina: i volontari di protezione civile!

Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro per fare informazione sui rischi che su quel territorio insistono?

Da questi presupposti è nata l’idea originaria di Io non rischio. Formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli. Un’idea concepita e proposta da Anpas e subito sposata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Ingv e da ReLuis, e poi progressivamente allargata ad altre associazioni di protezione civile. Perché se è vero che le idee camminano con le gambe delle persone, per un’idea come questa di gambe ce ne vogliono davvero tante.

Comunicato stampa Io non rischio: campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile:

Un cittadino informato è indubbiamente un cittadino più esigente nei confronti delle istituzioni e la consapevolezza dei rischi, acquisita anche grazie a questa campagna, spingerà a chiedere che le amministrazioni locali realizzino piani di emergenza adeguati al territorio in cui vive”, sottolinea il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

www.protezionecivile.gov.it

Questa campagna è stata richiesta quasi per gioco un paio di anni fa visto la nostra storia da Alluvionati e l’anno scorso con una telefonata che subito sembrava quasi uno scherzo siamo stati sorteggiati per una verifica del territorio. Dopo di che dopo altri mesi di silenzio siamo stati ricontatati da stavolta i nostri Formatori che ci hanno fatto fare tutte le pratiche corsi e altro per far parte di IONONRISCHIO che ricordo è una manifestazione della Protezione Civile Nazionale e quindi possiamo dire che abbiamo fatto conoscere la città di Varazze anche a Roma. In queste due giornate avremo molte cose da spiegarvi e farvi vedere e grazie alla partecipazione del Sindaco e tecnici del comune potrete chiedere a loro direttamente quelle cose che vorreste sapere sulla vostra abitazione terreno o altro se si trova in zona esondabile cosa si può fare ecc…… Che dire cercate di fare un passo dal nostro stand opportunamente allestito a sentire cosa vi diciamo e chiedere cosa dovete fare. x più info date uno sguardo a WWW.IONONRISCHIO.IT

Raccolta funghi

Con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno riparte la raccolta dei funghi, il nostro entroterra ne è ricco e ogni anno richiama appassionati anche da lontano.

Non bisogna però dimenticare che i boschi nascondo diverse insidie non sempre prese nella adeguata considerazione come ad esempio la nebbia che sui nostri monti può arrivare all’improvviso anche spinta dai forti venti.

Per cercare di prevenire incidenti anche gravi è bene seguire alcuni consigli base:

1. Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;
2. Comunicare i propri spostamenti prima di intraprendere l’escursione;
3. Evitare di inoltrarsi da soli nel bosco, la presenza di un compagno è garanzia di un primo soccorso;
4. Consultare, prima della partenza, i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche. In caso di mal tempo non sostare in prossimità di alberi, pietre ed oggetti acuminati perché potrebbero attirare fulmini;
5. Scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’impegno e alla lunghezza dell’escursione: si consigliano calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello;
6. Se non si è certi della commestibilità del proprio raccolto, effettuare un controllo presso gli Ispettorati Micologici o l’Azienda Sanitaria Locale;
7. Il raccolto giornaliero non deve superare i tre chili per persona;
8. Non utilizzare rastrelli o uncini che possano danneggiare il micelio;
9. Pulire immediatamente il fungo dai residui di rami, foglie e terriccio per garantire la sua integrità;
10. I funghi raccolti devono essere trasportati in contenitori rigidi ed areati. L’utilizzo di sacchetti di plastica non permette infatti la diffusione delle spore fungine nel bosco. La mancanza di areazione causa il deterioramento del prodotto;
11. In caso di necessità contattare il 1515, numero di Emergenza Ambientale del Corpo Forestale dello Stato.

In caso di bisogno la tecnologia può rivelarsi molto utile, data l’ampia diffusione di smartphone dotati di GPS potrebbe rivelarsi particolarmente utile installare qualche applicazione che tenga traccia del percorso effettuato e che rilevi le proprie coordinate GPS da comunicare ai soccorritori se necessario. Ne esistono molte per ogni tipologia di Smartphone, è consigliabile installarla e provarla prima per essere sicuri che funzioni sul proprio dispositivo.

Un’attenzione particolare va dedicata anche alla bontà del prodotto raccolto, in caso di dubbi rivolgersi agli uffici ASL che effettuano l’esame di commestibilità GRATUITAMENTE a tutti i privati cittadini!

Di seguito potete trovare un elenco di siti internet che potrebbero esservi utili:

In caso di emergenza chiamare sempre il 112